sabato 4 aprile 2020

MUOVERE IN UN TESTO DI LETTERATURA NARRATIVA

#step6

Ho scelto il romazno Note-Dame de Paris di Victor Higo perchè in diverse occasioni tratta della folla in movimento. All'inizio è una folla che freme euforica in attesa dei festeggiamenti durante i quali ci sarà la messa in scena di un'opera teatrale e l'elezione del papa dei matti.

"La piazza del Palazzo, gremita di folla, si presentava ai curiosi affacciati alle finestre come un mare nel quale cinque o sei strade, come altrettante foci di fiumi, rovesciavano ad ogni istante nuovi flutti di teste. Le onde di questa folla, alimentate continuamente, si scontravano contro gli spigoli delle case che sporgevano qua e là come altrettanti promontori, nel bacino irregolare della piazza. Al centro dell'alta facciata gotica del Palazzo, la grande scalinata, salita e discesa senza sosta da una doppia corrente che, dopo essersi spezzata sotto la scala di mezzo, si spandeva a larghe ondate sulle due rampe laterali, la grande scalinata, voglio dire, si rovesciava incessantemente nella piazza come una cascata in un lago. Le grida, le risate, lo stropiccio di quei mille piedi producevano un grande rumore e un gran frastuono. Ogni tanto questo frastuono e questo rumore raddoppiavano, la corrente che spingeva tutta quella folla verso la scalinata indietreggiava, si agitava, turbinava."

Dopo poco tempo assistiamo ad una grande folla di zingari che si ritrova davanti alla cattedrale per chiedere la grazia della zingara Esmeralda.

"Ci fu un movimento nell'ombra. L'immensa moltitudine sembrò disporsi in colonna. […] Accenderete le torce solo a Notre-Dame! In marcia!». Dieci minuti dopo i cavalieri della ronda fuggivano spaventati davanti a una lunga processione di uomini neri e silenziosi che scendeva in direzione del Pont-au-Change, attraverso le vie tortuose che sbucano in ogni senso dal massiccio quartiere delle Halles. Quella stessa notte Quasimodo non dormiva[…]
Ad un tratto, mentre Quasimodo scrutava la grande città, […] gli sembrò che la sagoma della banchina della Vecchia Pelletteria avesse qualcosa di singolare, che ci fosse un movimento in quel punto, che la linea del parapetto che si stagliava in nero sul biancore dell'acqua non fosse diritta e tranquilla come quella delle altre banchine, ma che fluttuasse alla vista come le onde di un fiume o come le teste di una folla in marcia. Ciò gli parve strano. Raddoppiò la sua attenzione. Il movimento sembrava andare verso la Città Vecchia. Per il resto, nessuna luce. Durò per un po' sul lungofiume, poi defluì gradualmente, come se quello che si stava muovendo entrasse all'interno dell'isola, poi cessò del tutto, e la linea della banchina divenne di nuovo diritta e immobile. Nel momento in cui Quasimodo si perdeva in congetture, gli sembrò che il movimento riapparisse sulla via del Sagrato che si prolunga nella Città Vecchia perpendicolarmente alla facciata di Notre-Dame. Finalmente, per quanto fitta fosse l'oscurità, vide una testa di colonna riversarsi da quella via, e in un attimo spargersi sulla piazza una folla di cui non si poteva distinguere niente nelle tenebre, se non che era una folla. Quello spettacolo era terrificante.
[…] e quella grande moltitudine […] si agitava e marciava così vicino a lui, gli faceva l'effetto di una schiera di morti, muta, impalpabile, immersa in un fumo. Gli sembrava di veder avanzare verso di lui una nebbia piena di uomini, di veder delle ombre agitarsi nell'ombra. […] La folla sembrava ingrossare ad ogni istante sul sagrato. Ma immaginò che dovesse fare solo pochissimo rumore, perché le finestre delle strade e della piazza rimanevano chiuse. Ad un tratto una luce brillò, e in un momento sette o otto torce accese cominciarono a muoversi sulle teste, facendo oscillare nell'ombra le loro lingue di fuoco. Quasimodo vide allora distintamente ribollire sul sagrato uno spaventoso gregge di uomini e di donne coperti di stracci, armati di falci, di picche, di roncole, di partigiane, dalle mille punte sfavillanti. Qua e là, neri forconi formavano delle corna a quei visi orrendi. Si ricordò vagamente di quella plebaglia, e credette di riconoscere tutte le teste che qualche mese prima l'avevano salutato papa dei matti. […] Intanto quello strano esercito fece certi movimenti come se si appostasse intorno alla chiesa. Quasimodo raccolse la sua lanterna e scese sulla piattaforma fra le torri per vedere più da vicino e riflettere ai mezzi di difesa."

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