MUOVERE IN UN TESTO DI LETTERATURA NARRATIVA
#step6
Ho scelto il romazno Note-Dame de Paris di Victor Higo perchè in diverse occasioni tratta della folla in movimento. All'inizio è una folla che freme euforica in attesa dei festeggiamenti durante i quali ci sarà la messa in scena di un'opera teatrale e l'elezione del papa dei matti.
"La piazza del Palazzo, gremita di folla, si presentava ai curiosi affacciati alle finestre come un mare nel quale cinque o sei strade, come altrettante foci di fiumi, rovesciavano ad ogni istante nuovi flutti di teste. Le onde di questa folla, alimentate continuamente, si scontravano contro gli spigoli delle case che sporgevano qua e là come altrettanti promontori, nel bacino irregolare della piazza. Al centro dell'alta facciata gotica del Palazzo, la grande scalinata, salita e discesa senza sosta da una doppia corrente che, dopo essersi spezzata sotto la scala di mezzo, si spandeva a larghe ondate sulle due rampe laterali, la grande scalinata, voglio dire, si rovesciava incessantemente nella piazza come una cascata in un lago. Le grida, le risate, lo stropiccio di quei mille piedi producevano un grande rumore e un gran frastuono. Ogni tanto questo frastuono e questo rumore raddoppiavano, la corrente che spingeva tutta quella folla verso la scalinata indietreggiava, si agitava, turbinava."
Dopo poco tempo assistiamo ad una grande folla di zingari che si ritrova
davanti alla cattedrale per chiedere la grazia della zingara Esmeralda.
"Ci fu un movimento nell'ombra. L'immensa moltitudine sembrò
disporsi in colonna. […] Accenderete le torce solo a Notre-Dame! In marcia!».
Dieci minuti dopo i cavalieri della ronda fuggivano spaventati davanti a una
lunga processione di uomini neri e silenziosi che scendeva in direzione del
Pont-au-Change, attraverso le vie tortuose che sbucano in ogni senso dal
massiccio quartiere delle Halles. Quella stessa notte Quasimodo non dormiva […]
Ad un
tratto, mentre Quasimodo scrutava la grande città, […] gli sembrò che la sagoma
della banchina della Vecchia Pelletteria avesse qualcosa di singolare, che ci
fosse un movimento in quel punto, che la linea
del parapetto che si stagliava in nero sul biancore dell'acqua non fosse
diritta e tranquilla come quella delle altre banchine, ma che fluttuasse alla
vista come le onde di un fiume o come le teste di una folla in marcia. Ciò gli
parve strano. Raddoppiò la sua attenzione. Il movimento
sembrava andare verso la Città Vecchia. Per il resto, nessuna luce. Durò
per un po' sul lungofiume, poi defluì gradualmente, come se quello che si stava muovendo entrasse all'interno dell'isola, poi cessò
del tutto, e la linea della banchina divenne di nuovo diritta e immobile. Nel
momento in cui Quasimodo si perdeva in congetture, gli sembrò che il movimento riapparisse sulla via del Sagrato che si
prolunga nella Città Vecchia perpendicolarmente alla facciata di Notre-Dame.
Finalmente, per quanto fitta fosse l'oscurità, vide una testa di colonna
riversarsi da quella via, e in un attimo spargersi sulla piazza una folla di
cui non si poteva distinguere niente nelle tenebre, se non che era una folla.
Quello spettacolo era terrificante.
[…] e quella grande moltitudine […] si agitava e
marciava così vicino a lui, gli faceva l'effetto di una schiera di morti,
muta, impalpabile, immersa in un fumo. Gli sembrava di veder avanzare verso di
lui una nebbia piena di uomini, di veder delle ombre agitarsi
nell'ombra. […] La folla sembrava ingrossare ad ogni istante sul
sagrato. Ma immaginò che dovesse fare solo pochissimo rumore, perché le
finestre delle strade e della piazza rimanevano chiuse. Ad un tratto una luce
brillò, e in un momento sette o otto torce accese cominciarono a muoversi sulle teste, facendo oscillare nell'ombra le
loro lingue di fuoco. Quasimodo vide allora distintamente ribollire sul
sagrato uno spaventoso gregge di uomini e di donne coperti di stracci,
armati di falci, di picche, di roncole, di partigiane, dalle mille punte
sfavillanti. Qua e là, neri forconi formavano delle corna a quei visi orrendi.
Si ricordò vagamente di quella plebaglia, e credette di riconoscere tutte le
teste che qualche mese prima l'avevano salutato papa dei matti. […] Intanto
quello strano esercito fece certi movimenti come
se si appostasse intorno alla chiesa. Quasimodo raccolse la sua lanterna e
scese sulla piattaforma fra le torri per vedere più da vicino e riflettere ai
mezzi di difesa."
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