IL
MOVIMENTO NELLE MACCHINE E NEI MEZZI DELL’ANTICHITA’
#step8
Fin dall’antichità
diverse sono le macchine e i mezzi adottati dall’uomo per potersi muovere o per
poter muovere oggetti o cose. In questa selezione ho scelto l’aratro, il cavallo
e il mulino a vento.
L’ARATRO
Una delle
prime macchine sviluppate dall’uomo fu l’aratro. Quando fu inventata l’agricoltura
nel Neolitico, furono usati semplici bastoni o zappe per muovere la terra
creando i solchi per collocare i semi nelle zone più fertili, come il bacino
del Nilo.
Per favorire
la crescita del frumento, nelle zone meno fertili il terreno doveva essere
mosso e rivoltato per portare in superfici gli elementi nutritivi indispensabili
per la crescita del raccolto.
L’addomesticamento
dei buoi in Mesopotamia intorno al 6000 a.C. fornì un potente mezzo per trainare
l’aratro.
La costruzione
dei primi aratri era immediata: la macchina era composta da un pezzo di legno
assai lungo, e curvato in modo che una parte si immergesse nella terra e l’altra
servisse per accoppiare i buoi. Non erano ancora presenti le ruote, ma soltanto
un manico con l’aiuto del quale il contadino poteva dirigerlo.
IL
CAVALLO
Uno dei
primi mezzi adottati dall’uomo per trainare macchinari e per muoversi da un
posto a un altro fu il cavallo. Il cavallo domestico, l’equus caballus, discende
da una razza selvatica proveniente dall’Asia, che immigrò in Europa circa 1
milione di anni fa.
La storica
alleanza tra cavallo e uomo ha origine nell’età nel rame, intorno al 4000 a.C.
Verso il 3000 a.C. i Sumeri addomesticano l’equus onager e lo impiegano per il
traino dei carri, gli animali sono guidati con anelli fissati al naso e solo più
tardi si utilizzerà il morso.
Il cavallo
non trova un diffuso impiego nell’agricoltura e nei trasporti, ma subito si identifica
come elemento strategico nell’arte militare. Prima il cavallo veniva aggiogato
a una biga a due ruote, in un secondo momento il cavaliere monterà il destriero
stringendolo con la pressione delle ginocchia. E’ solo nella terza fase che si
raggiunge la perfetta integrazione: l’impiego delle staffe.
IL
MULINO A VENTO
Il mulino a
vento è un’altra importante macchina che ebbe origine in Persia verso il 3000
a.C. E’ una struttura costruita per sfruttare l’energia del vento e, attraverso
l’utilizzo del movimento di pale, trasformarla in energia meccanica utilizzata per
macinare cereali o altri materiali in ambito agricolo e artigianale.
Il mulino
era costituito da un corpo in legno o in pietra la cui parte superiore ospitava
il rotore a cui erano connesse le pale che venivano mosse dal vento, Il
movimento rotatorio così generato veniva trasmesso alle macine.
Fonti:
Capitolo 1
di “Storia delle macchine”, Vittorio Marchis
Wikipedia:
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