giovedì 9 aprile 2020


IL MOVIMENTO NELLE MACCHINE E NEI MEZZI DELL’ANTICHITA’

#step8

Fin dall’antichità diverse sono le macchine e i mezzi adottati dall’uomo per potersi muovere o per poter muovere oggetti o cose. In questa selezione ho scelto l’aratro, il cavallo e il mulino a vento.

L’ARATRO

Una delle prime macchine sviluppate dall’uomo fu l’aratro. Quando fu inventata l’agricoltura nel Neolitico, furono usati semplici bastoni o zappe per muovere la terra creando i solchi per collocare i semi nelle zone più fertili, come il bacino del Nilo.
Per favorire la crescita del frumento, nelle zone meno fertili il terreno doveva essere mosso e rivoltato per portare in superfici gli elementi nutritivi indispensabili per la crescita del raccolto.
L’addomesticamento dei buoi in Mesopotamia intorno al 6000 a.C. fornì un potente mezzo per trainare l’aratro.
La costruzione dei primi aratri era immediata: la macchina era composta da un pezzo di legno assai lungo, e curvato in modo che una parte si immergesse nella terra e l’altra servisse per accoppiare i buoi. Non erano ancora presenti le ruote, ma soltanto un manico con l’aiuto del quale il contadino poteva dirigerlo.




IL CAVALLO

Uno dei primi mezzi adottati dall’uomo per trainare macchinari e per muoversi da un posto a un altro fu il cavallo. Il cavallo domestico, l’equus caballus, discende da una razza selvatica proveniente dall’Asia, che immigrò in Europa circa 1 milione di anni fa.
La storica alleanza tra cavallo e uomo ha origine nell’età nel rame, intorno al 4000 a.C. Verso il 3000 a.C. i Sumeri addomesticano l’equus onager e lo impiegano per il traino dei carri, gli animali sono guidati con anelli fissati al naso e solo più tardi si utilizzerà il morso.
Il cavallo non trova un diffuso impiego nell’agricoltura e nei trasporti, ma subito si identifica come elemento strategico nell’arte militare. Prima il cavallo veniva aggiogato a una biga a due ruote, in un secondo momento il cavaliere monterà il destriero stringendolo con la pressione delle ginocchia. E’ solo nella terza fase che si raggiunge la perfetta integrazione: l’impiego delle staffe.




IL MULINO A VENTO

Il mulino a vento è un’altra importante macchina che ebbe origine in Persia verso il 3000 a.C. E’ una struttura costruita per sfruttare l’energia del vento e, attraverso l’utilizzo del movimento di pale, trasformarla in energia meccanica utilizzata per macinare cereali o altri materiali in ambito agricolo e artigianale.
Il mulino era costituito da un corpo in legno o in pietra la cui parte superiore ospitava il rotore a cui erano connesse le pale che venivano mosse dal vento, Il movimento rotatorio così generato veniva trasmesso alle macine.




Fonti:

Capitolo 1 di “Storia delle macchine”, Vittorio Marchis

Wikipedia:

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